Resta al passo sui progressi della ricerca, sulle iniziative e tutte le novità di AIRC
60 anni di ricerca AIRC
Scopri i principali traguardi raggiunti dalla ricerca AIRC

1965-1974 – Il successo di un modello nato all’estero
Parte dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano un nuovo modo di fare ricerca contro una malattia allora innominabile, considerata un “male” incurabile.
Come già si era cominciato a fare negli Stati Uniti, si chiede aiuto ai cittadini per raccogliere i fondi necessari.
1975-1984 – I progressi della cura grazie alla chemioterapia
Da metà degli anni Settanta AIRC sostiene i progetti della ricerca oncologica più meritevoli in tutta Italia, mentre gli studi raccolgono i primi successi. Dalle sperimentazioni cliniche di Gianni Bonadonna sulla chemioterapia alle operazioni chirurgiche meno invasive ideate da Umberto Veronesi, l’Italia è all’avanguardia.
Grazie ai fondi AIRC, le nuove conoscenze contribuiscono ai primi tentativi di applicare la chemioterapia, dopo i tumori ematologici, anche a quelli solidi. In questi anni iniziano anche innovativi progetti sui tumori ossei.
1985-1994 – Prevenire è sempre meglio che curare
Con la Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, l’Italia parla di tumori. Gli approfondimenti si concentrano sulla prevenzione e la diagnosi precoce: informare il pubblico diventa ogni giorno più importante.
È questo il periodo in cui gli studi sulla chirurgia conservativa sostenuti da AIRC si rivelano rivoluzionari. Gli specialisti, guidati da Umberto Veronesi all’epoca all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, mettono a punto una nuova tecnica contro il tumore al seno. Ancora oggi, dopo quasi trent’anni, la scuola oncologica italiana è all’avanguardia.
E con strumenti via via più potenti si inizia a studiare la relazione tra il cancro e i geni.
1995-2004 - AIRC e la rivoluzione genomica: viaggio alle origini della malattia
L’oncologia molecolare punta al cuore del problema: arrivano i primi farmaci mirati, una novità nella cura del cancro, e l’approccio alla malattia cambia drasticamente.
Grazie alla conoscenza del profilo genetico di diversi tipi di tumore, i ricercatori possono da un lato tentare di capire perché alcuni farmaci funzionano contro alcuni tipi di cancro e non altri in apparenza simili; dall’altro possono cercare di mettere a punto composti mirati su specifiche lesioni molecolari. Si iniziano a definire i ruoli dell’infiammazione e del microambiente tumorale.
2005-2014 – Molti tipi di cancro, un unico obiettivo: una medicina più precisa
Più si studiano i tumori, più si capisce quanto sono complicati. Dopo avere ottenuto alcuni notevoli successi nella cura, la scienza scopre che il cancro non è una sola malattia, ma una miriade di patologie diverse, ciascuna delle quali richiede interventi mirati.
Gli immunologi sviluppano nuovi trattamenti diventati strumenti fondamentali contro il cancro, come gli anticorpi monoclonali, l’immunoterapia a base di inibitori dei checkpoint immunitari e le terapie con cellule CAR-T. Anche sul fronte della prevenzione, dopo il vaccino contro l’epatite B approvato negli anni Novanta, arriva quello contro il Papillomavirus: due baluardi degli interventi di salute pubblica contro il cancro.
2015-2025 - AIRC sostiene la ricerca di frontiera sul cancro
Ogni cancro è eterogeneo, dinamico, e non agisce mai da solo. Dialoga costantemente con la miriade di molecole che si trovano nel microambiente circostante, e in distretti remoti dell’organismo. Tutti questi elementi, insieme alle influenze del microbiota, i microbi che risiedono nel nostro corpo, della dieta e dell’ambiente, possono avere un ruolo nella nascita e nella crescita di molti tumori, nella loro prevenzione.
Per affrontare queste sfide emergono metodi sperimentali come la biopsia liquida, per cogliere tracce precoci della ripresa della malattia. Nuovi trattamenti combinano oggi anticorpi monoclonali e nanoveicoli per trasportare composti efficaci dentro specifiche cellule tumorali. Terapie a base di mRNA sono allo studio, accanto a tecniche diagnostiche come le TC a bassa dose per individuare tumori allo stadio iniziale, in popolazioni ad alto rischio come i forti fumatori. Strumenti come l’intelligenza artificiale stanno infine entrando in oncologia, per migliorare i metodi di prevenzione, diagnosi e cura grazie all’analisi di vaste quantità di dati e all’apprendimento autonomo di capacità prognostiche predittive.